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Gomitolo di spine

Una fortuna grande della mia vita, il mio incrocio di geni felice e gentile: avere un babbo che mi ha sempre mostrato l'orizzonte, indicato le possibili vie e lasciato scegliere la mia. Mi ha fatto vestire con lui i panni della grande impresa, perché sì, come molti, la crescita non è stata semplice. Oltre l'inciampo, un mantello per volare. Non è poesia ma semplice corretta visione del passato. Mi auguro di essere madre soltanto se avrò accanto un uomo tanto paziente, fiducioso, fragile e vero, che non abbia bisogno di sentirsi un gigante se non assieme ai suoi nani.

Oggi come ad ogni alba. Celebrazione ed incanto, rispetto e coscienza, consapevolezza ed inchino, dialogo e carezza, confronto e scontro, maternità e sorellanza, groviglio di pragmaticità e trasognanza. Accogliente come il ventre di una madre e acuta come il succo del limone. Donna. A tutte le anime che hanno in sé il femmineo.

Danae, schiava del dio e prigioniera della profezia. Danae, donna, inondata di fato ed inevitabilità. Danae, Pin up.

Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.

Il povero Cristo È sceso dalla croce Per prima cosa ha appreso La condizione atroce Amar la vita e vivere Ed essere felice Amar la vita e vivere Sapendo di morire Ma invece di un fratello Vedere nel suo simile il primo da affogare Se appena è un po' più debole.

inabissarsi i|na|bis|sàr|si v.pronom.intr. 1. sprofondare in un abisso, andare a fondo, spec. nella profondità di un mare, di un lago e sim. 2. fig., farsi pervadere completamente da un sensazione

Afrodite, trono adorno, immortale, figlia di Zeus, che le reti intessi, ti prego: l'animo non piegarmi, o signora, con tormenti e affanni. Vieni qui: come altre volte, udendo la mia voce di lontano, mi esaudisti; e lasciata la casa d'oro del padre venisti, aggiogato il carro. Belli e veloci passeri ti conducevano, intorno alla terra nera, con battito fitto di ali, dal cielo attraverso l'aere. E presto giunsero. Tu, beata, sorridevi nel tuo volto immortale e mi chiedevi del mio nuovo soffrire: perché di nuovo ti invocavo: cosa mai desideravo che avvenisse al mio animo folle. "Chi di nuovo devo persuadere a rispondere al tuo amore? Chi è ingiusto verso te, Saffo? Se ora fugge, presto ti inseguirà: se non accetta doni, te ne offrirà: se non ti ama, subito ti amerà pur se non vuole." Vieni da me anche ora: liberami dagli affanni angosciosi: colma tutti i desideri dell'animo mio; e proprio tu sii la mia alleata.

E' severamente vietato guardare una donna nuda. La donna va osservata nella sua cruda nudità. Nessuno mi convincerà a vestire le mie signorine.

Francesca Woodman mi ha insegnato che c'è una strepitosa dignità nell'armonica esibizione di sé. Mi ha aperto le pagine della pudica crudezza del corpo, del semi indossato, del parzialmente esposto. La donna è nata per essere ammirata. Rispettata e ammirata.